Il saggio prende in esame una campionatura (non esaustiva) di passi tratti dall’opera fenogliana rubricabili come casi di intertestualità interna, provando a riconoscere fra questi i casi di vera e propria autocitazione. Il fine è quello di provare a distinguere le strategie autocitatorie dal semplice legame intertestuale fra opere diverse, pur nel contesto della produzione di un autore in larga parte postumo, instancabile variantista e assiduo riscrittore delle proprie pagine, dunque in un quadro in cui le zone grigie e poco definibili prevalgono sulle distinzioni nette.
This essay focuses on a series of passages taken from Fenoglio as examples of internal intertextuality. Equally, it attempts to highlight examples of self-quotation. In point of fact, this article aims to distinguish self-quotation strategies from mere intertextual connections among different works. As Fenoglio rewrote his texts assiduously, “grey zones” prevail over clear-cut definitions.
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