Parole Rubate   Purloined Letters
   
     

 

 

Among the many ways in which Shakespeare has been considered a ‘father’ of English culture, the idea that he contributed a vast number of neologisms and idiomatic expressions to the language is one of the hardest to debunk. Challenged by a number of specialists in recent years, this notion is still alive and well in the digital age, appearing time and time again online and in some important scholarly sources. The aim of this review article is to discuss the specific cultural purposes which the idea seems to serve, such as lending authority to narrative accounts of the development of English as a language. 

 

 

 

L’idea che Shakespeare abbia dato un gran numero di neologismi ed espressioni idiomatiche alla lingua inglese è solo una delle tradizioni che lo hanno consacrato come vero e proprio ‘padre’ della cultura inglese nell’immaginario popolare. Nonostante il lavoro di vari studiosi che hanno sfatato tale ‘mito linguistico’ negli ultimi anni, si tratta di una convinzione riproposta spesso online e anche in alcune importanti opere accademiche. Questo articolo si propone di mettere in luce e discutere gli specifici scopi culturali che la figura di uno Shakespeare ‘neologizzatore’ può coadiuvare, come ad esempio quello di conferire autorità a resoconti di stampo narrativo sullo sviluppo diacronico della lingua inglese.  

 

 

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