Parole Rubate   Purloined Letters
   
     

 

 

Nell’articolo si indagano i riferimenti al Decameron presenti in Quelle signore (1904) di Umberto Notari, opera che godette di un successo straordinario e duraturo (ottantamila copie in pochi mesi, trecentomila copie nel 1920) grazie alla tematica scabrosa (nel best seller è fittiziamente riportato il diario della prostituta Anna, ‘in arte’ Marchetta) e alla scaltra strumentalizzazione pubblicitaria del processo per “oltraggio al pudore a mezzo della stampa” intentato all’autore. Nel saggio si vuole soprattutto dimostrare come il sottile gioco di citazioni presente nel romanzo – nel quale Boccaccio è mescolato allo Zola della Confession de Claude e, soprattutto, di Nana –, lungi dall’essere un epifenomeno, conferisca all’opera un carattere letterario senza farla scadere nel reportage scandalistico o nel bozzetto pseudoverista.

 

 

 

This essay focuses on references to Boccaccio in Umberto Notari’s novel, Quelle signore (1904). Notari’s text achieved phenomenal and long-term success (eighty thousand copies in a few months and three hundred copies in 1920), owing to the scabrous theme (the bestseller is a fictitious copy of prostitute Anna – alias Marchetta – ’s diary), as well as to the clever exploitation of the trial Notari was brought to for “outrage against decency”. Far from being an epiphenomenon, Notari’s subtle playing with quotations – Boccaccio is intermingled with Zola’s Confession de Claude and, especially, Nana – gives the novel a literary character, without confing it to a sensational reportage or a pseudo-veristic sketch.

 

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