Parole Rubate   Purloined Letters
   
     

 

 

Despite Miss Havisham’s pivotal role in Great Expectations, Dickens left mainly unspoken the subplot related to her past. Her story is told by three male characters who paint a portrait of an uncanny female figure. Ronald Frame’s prequel, Havisham (2013), gives voice to Miss Havisham and restores her place in the story as an agent, showing how she has come to be ‘buried alive’. This essay examines the act of rewriting in psychoanalytic terms, as an act of excavation in the unconscious of the hypotext. According to this analysis, the rewrite aims to reconstruct the phase before patriarchal repression, when the heimlich had not yet become unheimlich. Adopting the feminist psychoanalytic approach and starting from the topos of the matricide collocated at the beginning of the rewriting, this contribution analyses Miss Havisham’s relationship with her female genealogy to illustrate how the hypotext doomed her to alienation and silencing, characterizing her as just another madwoman of the Victorian production.

 

 

 

Nonostante Miss Havisham giochi un ruolo centrale in Great Expectations (1861), Dickens ha lasciato inespresso il subplot legato al passato di questo personaggio. La sua storia ci giunge in gran parte attraverso narrazioni altrui, e il ritratto che ne emerge è quello di una figura femminile perturbante. Il prequel di Ronald Frame, Havisham (2013), intende conferire una voce propria a Miss Havisham e restituirle il suo ruolo di agente, mostrandoci il percorso che l’ha condotta alla condizione di ‘sepolta viva’. Questo saggio esamina l’atto di riscrittura in termini psicanalitici, quale operazione di scavo nell’inconscio dell’ipotesto. Seguendo questa impostazione, la riscrittura mira a ricostruire la fase precedente all’oppressione patriarcale, quando l’heimlich non era ancora divenuto unheimlich. Sulla base della riflessione femminista di impostazione psicanalitica, e a partire dal topos del matricidio collocato al principio della riscrittura, il contributo mette in luce la relazione di Miss Havisham con la sua genealogia femminile, quale punto di partenza per la condizione di alienazione e silenzio che l’ha condannata a fissarsi come un’altra madwoman della letteratura vittoriana.

 

 

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