Parole Rubate   Purloined Letters
   
     

 

L’articolo esamina l’opera Mergellina dell’erudito campano del tardo Cinquecento Giulio Cesare Capaccio, riscrittura della Siracusa Piscatoria di Paolo Regio, a sua volta rovesciamento marittimo dell’Arcadia sannazariana. Il riconoscimento delle fonti permette di definire la strategia dello scrittore: egli si pone nel solco della tradizione ‘pescatoria’ partenopea e al tempo stesso tiene presente la produzione zoologica illustrata e la letteratura periegetica del XVI secolo, imitando sempre i materiali di partenza non pedissequamente ma con esplicita rivendicazione di originalità.

 

 

This article examines the late sixteenth-century Campanian scholar Giulio Cesare Capaccio’s Mergellina, a rewriting of Paolo Regio’s Siracusa Piscatoria, itself a maritime reinterpretation of Jacopo Sannazaro’s Arcadia. Identifying the sources of this work allows for a definition of the author’s strategy: even as he places himself within the Neapolitan ‘Piscatorian’ tradition, at the same time, he draws upon the illustrated zoological production and the periegetic literature of the period, consistently imitating his source materials in an explicitly creative way.

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